Il testo racconta la tragica storia di Paolo, un ragazzo di 14 anni morto l'11 settembre a Santi Cosma e Damiano. C’è la prova che era vittima di bullismo a scuola, una situazione che la sua famiglia ha ripetutamente riferito alle autorità scolastiche senza successo. Un’indagine è stata avviata, coinvolgendo, tra l’altro, il procuratore Cassino, e le indagini si sono concentrate sull’ambiente giovanile, compresi i suoi compagni di classe e i social media. Un messaggio commovente dell’artista partenopeu Nino D’Angelo, che ha usato lo pseudonimo “Paolo”, esprime lo sgomento e la tristezza in questa tragedia, mettendo in discussione la solitudine che avrebbe potuto portare Paolo a un tale gesto e lamentando la mancanza di comunicazione e di sostegno intorno a lui.
Parallelamente, il testo affronta la preparazione della Juventus per la sua Champions League contro Borussia Dortmund. Il coach Igor, in una conferenza stampa, ha evidenziato la difficoltà della competizione, in particolare a causa della mancanza di attori chiave e dell’integrazione di nuovi elementi. Nonostante ciò, ha detto di essere soddisfatto delle prestazioni della squadra, anche se non era al suo meglio. Egli esprime anche l’entusiasmo dei giocatori per la Champions League, considerandolo un privilegio e un obiettivo importante nella loro carriera.
Infine, ex calciatore Marco Boriello guarda indietro alla sua attuale carriera e vita. Con la nostalgia evoca i suoi momenti di gloria a Genova e Udine, sottolineando la felicità che sentiva, legata al successo sportivo, all’amore e al buon umore familiare. Egli distingue la felicità da momenti effimeri di serenità, che considera più importante e duraturo, e che oggi coltiva nella sua vita quotidiana. Ha anche confrontato il suo passato rapporto con Beckham e Kakà, e descrive la sua vita attuale come un legacy manager, con una società di intermediazione globale.